Ciliegina

Anche i poeti ambiscono…
Ma tu sei speciale
Come lo zafferano e le lamette
Al super sotto chiave
Dietro le vetrinette
Quando leggo i grandi classici
Rifletto solo sulle seghe mentali
Scritte sui diari scolastici
Hai detto
Sei complicato
Ho detto
Dimostralo
Hai detto
È semplice
Ho detto
Hai dimostrato l’opposto.
Anche i poeti ambiscono…
Ma tu sei speciale
Come il Dom e il whisky
Al super con l’antitaccheggio
Accanto ai Dixy 
La democrazia
È come correre veloci
Per cercare di simulare il Ventolin
Le minoranze hanno sempre ragione
Ma solo fino a quando restano tali
Dovrebbe bastare
A spiegare
Per questo non la metto in discussione
Non esistendo mi pare superficiale 
Accendo un’altra sigaretta
Loro sono in maggioranza
E scuotono la mano
Con fare scocciato per la puzza
Ambisco ad un trattamento
Stile Yakuza
Parlano di goji e di running
Bramano i cent’anni
Di solitudine
Che avrei a stargli accanto
Sono come il segno della croce
Ma al contrario
Il rito salubre
Di funzioni macabre
Anche i poeti ambiscono…
A morali alte
Solo per farne dei red carpet
E ora stai attento
Che infierisco
Porto sempre a termine
Le poesie
Che comin

Stacce

Chi è lo scemo del villaggio
Lo sanno tutti quanti
Peccato però non sappiano
Di essere ognuno quello degli altri
E se anneghi nei laghi
Prosciugati dai governi
Verrò a veder lavorare i vermi
Tu vuoi uccidere la mia fame di rivolta
Ma sono come una puttana
La mia vagina nemmeno se ne è accorta
È una questione di misura
E sputo fuori fumo
Dalle labbra color sangue 
Faccio cerchi
Nell’aria.

E quindi forse grazie
O forse no ma stacce
Anche se niente è allineato
Saturno suicidato.

Non sguazzare felice nella foce
Che l’acqua è avvelenata alla sorgente
Sono uno stupido bambino
Con uno strano appetito
Che nemmeno ha mai capito
Ma non dire che poi si cresce
Che alla lunga si capisce
Ti senti libero di non crederti schiavo 
Sei doveroso come un funerale
Per farla campare 
Sei doveroso come un vibratore
Per farla finire
Sbavo come un lama
Mi gratto la barba
E brandisco la clava.

E quindi forse grazie
O forse no ma stacce
Anche se niente è allineato
San Giovanni decollato.

Continuo a sognare piazze piene
Di statue vere i padroni di ‘sta opera
Solo per pisciarci sopra
Fino ad ossidarli, fino a consumarli
Peggio che a Hiroshima
Belli e puri più di prima 
Giocando sbronzi ogni sera
Ognuno con la sua idea 
Senza bisogno di difenderla
Come potesse essere vera
Sorrido come jene
Camminando sotto un cielo
Che ha di nuovo le sue stelle
Ma ci sarà sempre una scusa
L’abilità del codardo ad inventarne una.

E quindi forse grazie
Oppure no ma stacce
Anche se niente è allineato
Tutto quello che hai sudato.

Anti demografica

A volte ti penso
A volte ti parlo
A volte a volte a volte
Angeli con i mitra
Sorvolano la zona
Mi siedo in giardino
Ma non sembra l’ora
Mi scuso lo sai te lo giuro
Quello che ho provato
E quello che non ho potuto
Saresti quasi un uomo
Sarei forse un uomo
Farci una birra insieme
Parlare dei tuoi scazzi
Provare a darti risposte
Il più possibile sensate
Ma le dissi che ero pronto
Ma le dissi che io c’ero
Maledissi
Avevo un merdoso lavoro
Lo avrei pure tenuto buono
Ma disse che non poteva
Non disse che non voleva
O almeno credo
Forse me ne sono solo convinto
Per non fargliene una colpa
Era giovane
Aveva dei sogni 
Ma poco cambia
La faccia cambia
Nello specchio cambia
E il nulla che mi sono sentito
Attraversato da una spada
Fingendo di stare bene
Nel silenzio
Che lei cercava
E a volte piango
E a volte sorrido
Ti vengo a prendere
Ti porto a fare un giro
Andiamo alle giostrine
Ti aspetto sotto lo scivolo
Ti dondolo sull’altalena
Giochiamo a mosca cieca
Quando cadi ti rialzi
Ti ho detto di non aspettarti
Che lo faccia qualcun’altro
Ma se piangi io ti bacio
Ti stringo e ti calmo
Sento il cuore agitato
Battere contro il mio
Così ti compro le caramelle
Tutte quelle che posso
Alla faccia degli altri
Dei dentisti e delle banche
Di tutti quanti
Fidati 
Corriamo come i matti
Nei prati dei boschi dimenticati
Hai ancora tutti i denti al loro posto
Hai visto?!
Anzi ora sai cosa faccio?
Ti compro una bici
E ti disegno le fiamme
Sulle canne
Così vai più veloce
E se per qualche strana ragione
Tu non credessi a questa cosa
Possiamo fare una scommessa,
Ti prendo in braccio
Ti porto a spasso
Credo tu abbia sonno
Ti faccio annusare le rose
Passare sopra le cose
Come i rovi e i mattoni e le pietre
I marciapiedi i muretti e i tombini
Per farti vedere
Che non devi avere paura di niente
A volte mi sorridi
A volte no
Che poi dovresti farmi vedere
Che non devo avere paura di niente
Quando
A volte ti penso
A volte ti parlo
A volte a volte a volte
Demoni con i chiodi
Strisciano sui rami 
Mi siedo in giardino
E aspetto che entrino.